Campobasso
Il Castello Monforte
Capoluogo di Regione, è una città di origine longobarda che sorge a dispetto del suo nome a 700 metri s.l.m. Il sito topografico si sviluppa a semicerchio intorno al Montebello sulla cui sommità si erge maestoso il castello Monforte, simbolo della città. Interessante e ricco di storia, monumenti, leggende il caratteristico centro storico che si snoda lungo scalinate, salite e suggestivi vicoletti.
Salendo lungo il fianco del monte si incontrano belle chiese romaniche come San Leonardo. Semplice e sobria presenta nella facciata una bella monofora incorniciata da una decorazione vegetale ed affiancata dalla scultura di un bue.
San Bartolomeo invece, edificata nel corso nel XII secolo presenta un portale principale con pseudoprotiro e lunetta riccamente decorata.
A S. Giorgio martire, patrono di Campobasso, è dedicata la chiesa più antica della città, quella che probabilmente sorgeva su un antico tempio pagano dedicato ad Ercole. Salendo lungo il viale delle rimembranze, dedicato ai caduti molisani durante la seconda guerra mondiale, si giunge sulla sommità del Montebello, comunemente chiamato “I monti”.
Panorama di Campobasso
E’ qui che si trova il castello Monforte edificato per volontà del conte Cola, signore di Campobasso, probabilmente sui resti di una torre di avvistamento di origine longobarda. Di fronte la chiesetta di S.Maria del Monte, ricostruita in stile romanico. Gli interni sono riccamente affrescati da opere di Trivisonno, artista locale. Ancora all’interno una saletta dedicata a Padre Pio, con gli oggetti a lui appartenuti nel periodo di permanenza nell’attiguo convento di cappuccini. La manifestazione campobassana più famosa è la sfilata dei Misteri, che si ripete ogni anno in occasione del Corpus Domini. Per le vie cittadine sfilano le caratteristiche macchine poggianti su una base di legno costituite di rami in lega metallica che molleggiano senza spezzarsi, e si diramano per ospitare su appositi sgabelli uomini, donne e bambini. Ideate dal più quotato artista molisano Paolo Saverio Di Zinno, vengono portate a spalla mentre santi, madonne, angeli e diavoli nascondendo con le loro ricche vesti le strutture che li tengono sospesi in aria, offrono un suggestivo spettacolo che stupisce e meraviglia.
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San Giuliano del Sannio
Adagiato su un colle, il paese osserva da una posizione privilegiata il suggestivo scenario che la valle del Tammaro riesce ad offrire, specie quando l’inverno regala abbondanti nevicate che imbiancano i monti del Matese. Di San Giuliano del Sannio colpiscono la purezza dell’aria, la salubrità dei luoghi, la tenuità dei cibi, la freschezza delle acque e la serenità che un paesaggio assolutamente incontaminato riesce ad offrire. Grazie ai suoi grandi “polmoni verdi” (i boschi Mandrilli, Redole e Defensa) e ai suoi ritmi lenti e rassicuranti riesce a catturare inesorabilmente l’attenzione di quanti desiderano immergersi in un paese d’altri tempi. All’interno del tessuto insediativo, che ruota intorno alla Piazza principale, si erge il Palazzo Marchesale, attuale sede municipale, e spicca la Chiesa di San Nicola.
Il centro sportivo è il gioiello di questo piccolo paese. Immerso interamente nel verde, l’impianto è dotato di un campo di calcio in erba, di un campo da calcetto, di un campo da tennis, di un’area polifunzionale. La struttura, dotata di impianto di illuminazione è ideale per accogliere squadre nella fase di ritiro.
Cenni Storici: L’origine romana del Comune è documentata da incisioni lapidee trovate in territorio sangiulianese.
La parata dei fucilieri
Al nome Accio Iulianus, importante personaggio dell’età traianea, si vorrebbe ricollegare l’attuale toponimo di San Giuliano. Durante la dominazione longobarda, normanna e sveva, San Giuliano fece parte del Gastaldo di Bojano e poi della Contea di Molise.All’inizio del periodo angioino fu feudo di Amerigo di Sus, nel 1306 passò ai Molino, poi ai Sanfromondo, ai Carafa e ai Braida.
Tradizioni: Molto suggestivi sono i festeggiamenti in onore del Santo Patrono San Nicola, il 9 maggio. In questa occasione si svolge la tradizionale “parata dei fucilieri” che sfilano in processione ed eseguono il picchetto d’onore. La manifestazione raggiunge il suo momento più intenso quando i fucilieri attendono l’uscita della Statura della Chiesa Madre ed esplodono i vari colpi in aria. L’origine della tradizione risale al 1724 quando all’arrivo in paese della Statua del Santo molti cittadini sparavano in aria in segno di gioia.
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Sepino
Resti della basilica romana - Altilia
Sepino piccolo e ridente paese ai piedi del Matese rappresenta una sosta importante per i viaggiatori. Nel centro storico di Sepino degna di nota è la chiesa dedicata a S. Cristina, del XIII secolo, che custodisce un pregevole altare barocco. Da visitare le altre chiese di S. Maria Assunta e S. Lorenza. La località è nota poichè nel suo agro si trova la città di Altilia, la perla archeologica del Molise.
Altilia
La famosa città del tratturo sorge su un primitivo villaggio sannitico lungo il tratturo Pescasseroli - Candela che collega i monti dell’Abruzzo al tavoliere delle Puglie e passaggio obbligato per coloro che praticavano la transumanza.
Nasce una stazione di servizio per greggi e pastori, il nome Saepinum indica infatti un luogo protetto, recintato, difeso. I romani distruggono l’insediamento per costruire sullo stesso sito una nuova città romana. Presenta l’impianto classico con modifiche per adattarsi alla nuova funzione doganale. Per consentire il passaggio e la sosta i romani esigevano pedaggi e gabelle, consentendo alla città di vivere di una florida economia. Oggi sono visibili i resti di mura di cinta, porte d’ingresso con fregi tionfali, mausolei funerari, teatro, terme, templi, foro, abitazioni, edifici di culto, fontane e resti del quartiere industriale.
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La Valle del Tammaro
Un’esplosione di inconsueta luminosità, in una cornice di rara seduzione che alimenta lo spirito e ritempra il corpo.
Così la Valle del Tammaro apre i suoi tesori di ineffabile bellezza agli occhi e al cuore del viaggiatore, che incontra
La valle del Tammaro
paesaggi dove scorrono immagini di una severa ed Antica campagna, le colline tutte intorno e le montagne più lontane.
E’ quasi obbligato il percorso della vallata che segue il corso del fiume Tammaro, in territorio molisano, su cui affacciano borghi antichi di origine medioevale: Cercemaggiore, Cercepiccola, S. Giuliano del Sannio, Mirabello Sannitico e Sepino. Già i suoi paesaggi valgono un viaggio, ma, per chi si sofferma, sono i volti della sua gente a raccontare la vita quotidiana e a svelare i misteri di un mondo arcaico: Basta interpretare questi segni per capire la storia di uomini che da prima dei Sanniti hanno vissuto in questi luoghi.
E’ un territorio in cui è possibile, ad ogni passo, superare i limiti del tempo: Tutto nella vallata ha origine da Altilia, città museo aperta al mondo, crocevia di popoli e di diverse civiltà, l’antica Saepinum, città del passato fondata sul tratturo, millenario percorso dei pastori: costruita da cavalieri antichi, i quali poi l’avevano abbandonata per andare a liberare il Santo Sepolcro in Terrasanta. Ma si diceva che sarebbero ritornati, chissà quando, e che allora la città sarebbe ridiventata bellissima, con le sue mura, le sue chiese, le sue piazze, le sue fiere piene di gente… (A. La Regina).
La Valle del Tammaro, nel voler mantenere da sua identità, non si è arresa all’incedere del tempo: Sono i suoi abitanti i custodi di un territorio inconfondibile, da proteggere come l’ultima di un’epoca remota.
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